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venerdì 1 luglio 2011

Selve o scure?

Nei villaggi di frontiera guardano passare i treni
le strade deserte di Tozeur...

In una ridente vallata poco lontana dal mio divano c'è chi si batte perchè non si buchi una montagna per far viaggiare tra ventanni una mozzarella di chissà quale colore e con la erre moscia a trecentochilometriallora, comodamente seduta su un sedile di prima classe. Gente che preferisce le selve alla scure ed in cambio riceve in omaggio candelotti lacrimogeni al CS e allegre orinate nelle tende. Forse perchè chi non piscia in compagnia non fa primavera, figurarsi estathè.

C'è poi chi entra in un consiglio comunale di un comune a caso poco fuori della mia porta di casa, con tanto di striscione e cori e si batte perchè non si buchi una pianura per fare comodi salotti d'asfalto da unoraunoremmezza di postiincoda a pochi passi dal proprio garage. Gente che ama le selve e ripudia la scure ed in cambio riceve...un bel niente. Si sa, la freddezza dei milanesi.
E per un istante ritorna la voglia di vivere
a un'altra velocità...

Io sono dalla parte delle selve. Tranne che in occasione di grigliate e falò. Anche il resto della ciurma. Che è pronta ed Equipaggiata. E agile. E col concetto di cappello.

E in questo clima di fermento partecipato duepuntozero domani si parte.

Come chi sa di partire per fare una strada e ne farà una diversa, più lunga o più corta ma sicuramente quella buonabarragiusta. Come chi sa di partire per visitare dei luoghi e ne visiterà anche altri, dietro quella curva. Come chi sa che da qualche parte pianterà una tenda e berrà una birra. Come chi sa che incontrerà persone con cui scambiare parole, ricordi, sorrisi, canzoni, giornali, racconti; per i più tecnologici fotografie e mp3. E bere una birra.

Tutto o quasi con lo scopo di sentirsi all'incirca come ci si sente mentre si passeggia in bici sotto una pioggerella fine e consistente in una stradina sterrata di campagna, tra un campo di mais e uno di nonsocosa, all'imbrunire di una calda giornata di inizio estate, con il sole che saluta dietro nuvole rade, rosagrigio, e sullo sfondo il tetto di casa. Canticchiando una soave canzone di qualche anno fa.

...passano ancora lenti i treni per Tozeur.

.G

2 commenti:

  1. E dai si parte.....

    Eccoci qua sul sedile di un treno a guardare gente nuova che affronta un viaggio, chi per lavoro chi per andare a trovare i parenti e chi come noi che viaggia tanto per viaggiare perche come direbbe qualcuno “il bello del viaggio sta nel viaggio”.
    Diciamo che i presupposti non sono i migliori visto che appena partiti i carabinieri ci hanno chiesto i documenti il compagno non si sente bene e accanto a noi una madre con un bambino che giocano a carte che non la finiscono di palare mmm chi ben comincia è già a metà dell’opera e continuando con i detti e vedendo la nostra posizione in questo momento possiamo dire che ancora siamo “e peri da nchianata”!!!!!
    Etra un messaggio inaspettato e quattro chiacchiere con sconosciuti si continua a viaggiare e a scrivere qualche frase…..
    Mancano 6 ore all’arrivo …..

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  2. Seconda parte del treno.....

    Abbiamo lasciato da qualche minuto la stazione di Roma Gianfranco è più di la che di qua ma si va avanti imperterriti verso la meta dove dovremo aspettare Gino che non sa che arriveremo a Milano Rogoreto anziché alla centrale il viaggio da Reggio a Roma è andato bene tra alti e bassi e visto il treno anche destra e sinistra tra un bambino che mi batte a carte una signora che non smetteva di parlare e una telefonata che ti salva..... il viaggio è andato (in tutto questo Gianfranco dorme) Vi prometto che come arriviamo a milano farò scrivere gli altri due per il momento accontentatevi di questi "attimi di vita intensa"
    Mancano 2 ore all'arrivo!!!!!

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